Hey, Superstar Dj: cambia disco, no?

L’idea non è originale, sì, questa cosa l’ho già vista fare altrove. Però si tratta di un problema che riguarda tutti, da anni, e quindi va affrontato. Una piaga sociale. Com’è che se oggi vai a ballare in un locale che, a vario titolo, si definisce “rock club”, finisci per ascoltare grosso modo le stesse canzoni che avrei sentito entrandoci quando avevi diciotto anni? Insomma, dj, un po’ di fantasia, suvvia. Capisco che quelle siano band seminali. Capisco che quelli siano i brani di quelle band che conoscono tutti ma proprio tutti. Capisco che c’è sempre chi è pronto a strapparsi le vesti e cantarle come fosse la prima volta. Insomma, vi perdonerei se fosse un party a data unica in cui spararsi le cartucce più nazionalpopolari, ma dato che fate cinque serate a settimana, dai: esistono anche altre canzoni, guardate oltre. 

Quindi vorrei lanciare pubblicamente una petizione per eliminare definitivamente da ogni dj-set le seguenti dieci canzoni, che sono belle e tutto quanto, ma, francamente, hanno rotto i coglioni dopo essere state riproposte ogni serata, sabato dopo sabato, negli ultimi decenni.




10. Franz Ferdinand, “Do you want to”.

Lo sapete, sì, che questa è forse uno dei singoli peggiori dei Franz Ferdinand? Hanno fatto un disco nuovo che spacca, mettete quello, magari.




9. The Ting Tings, “Great dj”

Senti, grande dj. Ok, carina, divertente e tutto il resto. Ma mobbasta veramente, però.



8. Ac/Dc, “You shook me all night long”.

Entri in un rock club e tanto lo sai che prima o poi ti capita. Magari speravi, per una volta, di sentire, che so, “Money talks”, per dirne una. Ingenuo.



7. New Order, “Blue monday”.

Bella, meravigliosa. Non c’è alcun dubbio, su questo. Però è mai possibile che da 30 anni dei New Order mettiate su sempre questa? Anche Peter Hook non ne può più.



6. Guns’n’Roses, “Welcome to the jungle”

I Guns’n’Roses a me avevano già annoiato a vent’anni. Che adesso debba finire in locali che continuano a riproporre questa e solo questa, la stessa che sentivo le prime volte che andavo in discoteca; beh, crea un effetto maroni fumanti mica da poco.



5. Bloc Party, “Banquet”

Ecco un’altra band che avrebbe una valida discografia, certo più ampia di una canzone. Non tanti dj se ne sono accorti, però.



4. The Cure, “Boys don’t cry”

Come parte il riff iniziale, un’orda di ragazzini sudati e urlanti è pronta a strapparsi i capelli. Tu, invece, sei pronto a dire “Oh no, ci risiamo”. Quello che non perdonerai mai ai vari signori in consolle è averti fatto arrivare al punto di odiare questa canzone.



3. Blur, “Song 2”.

Per quanto sia legato a questo pezzo, non foss’altro perché era nella soundtrack di Fifa 98, il più grande videogioco di calcio di sempre, credo sia ora di capire che i Blur hanno scritto anche altre cose. E pure migliori. Tanto. Tante.



2. The Strokes, “Last nite”

È la migliore canzone di “Is this it”? No. È l’unica hit degli Strokes? No. È l’unica che potrebbe fare ballare tutti quanti? No. E allora, perché non osare e scegliere qualcosa di diverso da quella traccia numero 7?



1. Ska-P, “Cannabis”.

La regina dei cliché. L’unica cosa che stupisce è che ci sia ancora un mare di gente che ogni volta si spella le mani per applaudire la geniale irriverenza di questa canzone, mettendosi a ballarla fingendo di rollare una canna.

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