Notizie dal 2013: 5 dischi in 5 righe

Franz Ferdinand – “Right thoughts, right words, right action”
Ascoltare sì o no: 87%
Brano migliore: “Evil eye”
Prendete il nuovo dei FF. Mettetelo nello stereo. Se dopo il trittico d'avvio "Right action", "Evil eye", "Love illumination" – tre killer track, le chiamavano – non vi viene subito voglia di andare al bancone, ordinare un gintonic e mettervi a ballare, allora preoccupatevi. Avete qualcosa che non va.






Arctic Monkeys – “Am”
Ascoltare sì o no: 83%
Brano migliore: “R U mine?”
Ok, la metamorfosi è completa. Scordate gli AM degli esordi, non esistono più. E non sono nemmeno più i figliocci di Josh Homme. Ora c’è una rock band “americana” che suona da Dio. Se volete coerenza indie-rock, ci sono i Franz Ferdinand. Se volete sconvolgere le vostre certezze, puntate sugli Arctic Monkeys.





Arcade Fire – “Reflektor”
Ascoltare sì o no:
86%
Brano migliore: “Afterlife”
C’è bisogno di capirlo, questo disco. Non è facile districarsi tra le barocche, eppure meravigliosamente pop, armonie degli Arcade Fire. Il suo merito maggiore è dimostrare che non serve essere cervellotici per essere sofisticati, il difetto le code ridondanti che aggiungono minuti ma tolgono attrattiva al disco.





The Strokes – “Comedown machine” 
Ascoltare sì o no: 10%
Brano migliore: “Happy ending”
Cos’è successo alla band che ridefinì il termine indie-rock dodici anni fa? Gli Strokes di oggi sono la parodia di se stessi, c’è da augurarsi che questo album che mescola senza senso il peggio degli ultimi venticinque anni di musica sia solo uno sgarbo di fine contratto alla casa discografica.






Johnny Marr – “The messenger”
Ascoltare sì o no:
79%
Brano migliore: “The crack up”
Ascolto "The messenger" e mi viene da sorridere, anche stavolta Marr me l’ha fatta, pure quando sembrava scontato che i tempi passati fossero andati. È un disco che è lì a ricordare che sì, il brit-pop è morto, l’hanno ucciso Tony Blair, il Man Utd e i Radiohead, ma c’è chi ci ricorda perché ci furono tempi gloriosi in cui Manchester era l’ombelico del mondo della musica.  

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