X-Files e il mito dell'eterno ritorno


Quando lessi la notizia che X-Files sarebbe tornato, i miei sentimenti furono contrastanti. Da una parte, l’entusiasmo per rivedere sugli schermi Mulder e Scully, personaggi a cui all’epoca volevo bene come fossero degli amici. Dall’altra, il timore d’essere deluso. Perché allora ero poco più di un bambino, cresciuto fino a diventare un ragazzo durante le nove stagioni, e perché da quando X-Files ha smesso di essere trasmesso la storia della tv è andata avanti con velocità esponenzialmente aumentata. Allora, quello creato da Chris Carter era, se non il primo, uno dei pochissimi prodotti seriali televisivi di qualità. Reggevano il passo forse solo Twin Peaks e I Simpson. Nel frattempo abbiamo avuto Breaking Bad, The Walking Dead, True Detective, Lost, House of Cards, e così via all’infinito. Prodotti che negli anni ’90 non avremmo nemmeno sognato. Insomma, la concorrenza con cui reggere il confronto è aumentata, e parecchio.
Ricordo quando programmavo la registrazione su Vhs per non perdermi le puntate che ogni settimana uscivano su Italia Uno, non fosse mai che non riuscissi a essere in tempo davanti alla tv. Un servizio on demand ante litteram, insomma. Perché “noi siamo della vecchia scuola: pre-Google”, come dice Scully nel pilota della stagione 10. Quella scuola in cui X-Files era un prodotto unico. C’era Twin Peaks, si diceva, ma Twin Peaks era roba per laureati e intellettuali, devi guardarlo da adulto, se no non ci capisci una mazza. E anche allora, magari, ti viene qualche dubbio. X-Files invece era per chiunque, era cultura pop all’ennesima potenza. A quei tempi lo guardavo io, sì, ma in realtà lo guardavano tutti. Lo guardavano i tuoi coetanei, i compagni di scuola, anche qualche compagna, lo guardavano i ragazzi più grandi, lo guardava tua madre. Era una sorta di passepartout intergenerazionale che dava un terreno comune di dialogo a tutti. Ti trovavi davanti la provincia americana e luoghi che non avevi mai visto neppure in foto, perché Internet non esisteva e quei posti era come fossero su Marte. Mulder era un figo, sì (lo dimostrerà più avanti in serie come Californication o Aquarius), ma anche uno sfigato, prototipo di un nerd un po’ hipster in cui potevi identificarti, perché nonostante fosse fascinoso, in fondo restava un perdente, come te. Scully era figa, sì, ma di legno a livelli leggendari, come lo erano le tue compagne di classe negli anni ‘90. Gli anni “delle Paris, delle Miley”, direbbe Barney Stinson, erano lontani.
La notizia è che nella nuova serie, a quindici anni dall’ultima stagione, X-Files non è cambiato di una virgola, tranne attori invecchiati e fotografia migliorata. È una completa operazione nostalgia, e se non vi piaceva allora, non può piacervi ora. Se allora vi piaceva e i primi due episodi vi hanno fatto storcere il naso, è perché ci siamo ormai assuefatti a quindici anni di serie tv di qualità clamorosa. Puoi trasalire, sì, vedendo Mulder buttare al vento nove stagioni per le parole di telepredicatore e di una ragazzina russa che afferma cose che non può provare. Ma se vi ricordate, era già successo che il nostro Fox fosse giunto alla conclusione che tutto ciò che aveva scoperto era stata una montatura messa lì apposta perché la scoprisse. Ed è totalmente nel suo carattere buttarsi a capofitto in un’idea per poi sbatterci il muso contro. Il clima paranoico-complottista può sembrare esagerato, ma non è nulla di nuovo. Semmai, possiamo chiederci perché due che si conoscono da 25 anni e hanno avuto un figlio assieme continuino a chiamarsi solo per cognome, o perché Skinner sembri più giovane che nel ’95 e si sia trasformato in un hipster. E nell’immutabilità delle certezze lasciate una vita fa,
Mulder resta la perfetta antitesi di Walter White. Non importa quante frustrazioni subisca, in quanti lo calpestino e ridicolizzino, quante volte anni di lavoro vengano vanificati da una qualche sfera superiore che cerca in ogni modo di intralciarlo, quante volte venga ridicolizzato per ciò che scopre ma che non può provare. Lui rimane serafico, non sbrocca mai, va avanti per la sua strada mantenendo la pazienza e la fede che un giorno ce la farà. Mulder will never break bad.
      

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